Author: Natural Life
•17:01
A volte quando applichiamo un cosmetico o una crema, la pelle si irrita, si arrossa, è fa prurito. Il primo pensiero è che si tratti di una reazione allergica! Ma è davvero così?

Come si fa a capire se si tratta di una allergia ai cosmetici?
L'allergologo si avvale di test epicutanei (patch test) che si effetuano applicando sul dorso cerotti contenenti gli allergeni sospettati. Dopo 48-72 ore vengono rimossi e lo specialista ne interpreta il risultato. Con questa tecnica si risece ad esempio ad individuare il 70/80% delle allergie ai profumi; non si identificano invece gli agenti responsabili delle dermatiti da contatto irritative. È importante ricordare infine che per la corretta esecuzione dei test non bisogna assumere nelle due settimane precedenti farmaci cortisonici o che deprimono il sistema immunitario e, nel mese precedente, è preferibile non esporsi a radiazioni UV (solari o da lampade abbronzanti).

Vediamo di seguito alcune sostanze che possono scatenare delle reazioni allergiche:

I profumi: possono essere contenuti non solo nei profumi veri e propri ma anche nei deodoranti, tonici, creme, emulsioni e prodotti solari. Le dermatiti allergiche da profumi si manifestano sporattutto al volto, alle ascelle, al collo e alle mani. L'industria dei profumi attualmente utilizza, oltre ad oli essenziali naturali (es. eugenolo, cedro mentolo) anche sostanze semisintetiche e sintetiche (derivate da carbone, petrolio, benzina). Il Lyral ad esempio,  è una fragranza sintetica sempre più utilizzata e frequentemente responsabile di reazioni allergiche. Attenzione perchè anche alcune creme dichiarate "fragranze free" possono essere fonte occulta di profumi, contenendo essenze "mascheranti", cioè aggiunte in minima quantità al cosmetico per mascherare l'odore sgradevole che deriva dalle componenti grasse del prodotto.

I conservanti: sono componenti indispensabili dei cosmetici; vengono aggiunti in bassissime concentrazione per evitare che il prodotto sviluppi dei microbi. I più utilizzati sono: 
  • i parabeni: contenuti nella quasi totalità dei prodotti a permanenza e in gran parte dei prodotti a risciacquo, oltre che nei farmaci che si applicano a livello topico.
  • il Kathon CG: è un efficace conservante in grado di inibire la crescita microbica anche a basse cncentrazioni; viene impiegato nei detergenti, creme e lozioni per il corpo, creme barriera, prodotti per capelli, salviettine umidificanti, schermanti solari.
  • l'Euxyl K 400: responsabili di una discreta quota di dermatiti allergiche, è ora usato in modo più limitato. Presente nei prodotti a risciacquo.
  • la Parafenilendiamina: è un colorante usato nelle tinture permanenti dei capelli. Per lo più causa reazioni circoscritte al cuoio capelluto con prurito ed arrossamenti. Nei casi più gravi si può manifestare eczema (intenso prurito, comparsa di vescicole) con interessamento anche del viso, gonfiore dell'area intorno agli occhi e ingrossamento dei nodi linfatici presenti nel collo e nella nuca. Anche i coloranti per capelli definiti "vegetali" possono contenere basse concentrazioni di questa sostanza.
  • gli Alcoli della Lanolina: sono utilizzati per il loro potere emolliente ed emulsionante e quindi contenuti in prodotti idratanti, creme per le mani, creme protettive, fondotinta, lucidalabbra, oli per bambini, schermi solari. Una particolarità che vale la pena di segnalare riguarda gli smalti per unghie, per lo più costituiti da una particolare sostanza (resina) frequentemente causa di dermatiti allergiche da contatto che però non colpisce tanto le unghie, quanto il viso, il collo e soprattutto le palpebre.
Fonte: opuscolo Sani & in Forma a cura delle Farmacie Comunali di Reggio Emilia, Dr.Sa Alessia Cocconcelli
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